4.1.1 Diritto alla prima pubblicazione

Gli autori godono del diritto alla prima pubblicazione. Ciò significa che solo l’autore o l’autrice può decidere se, quando, come e sotto quale nome la sua opera deve essere pubblicata per la prima volta (art. 9 cpv. 2 LDA).

Un’opera si considera pubblicata quando è stata resa accessibile per la prima volta, dall’autore o con il suo consenso, a un numero rilevante di persone non appartenenti alla sua cerchia privata (art. 9 cpv. 3 LDA). Per «cerchia privata» si intendono l’ambito privato e la cerchia di persone unite da stretti vincoli, quali parenti o amici (art. 19 cpv. 1 lett. a LDA).

La pubblicazione può avvenire in una qualsiasi forma, anche per via elettronica tramite Internet, e-mail, fax o cellulare. Inoltre, non è necessario che il pubblico prenda atto dell’opera, è sufficiente che gliene sia data la possibilità.

La prima pubblicazione porta con sé alcune conseguenze importanti per gli autori:

TENERE PRESENTE

Non trasferibilità del diritto alla prima pubblicazione

In molti casi, la prima pubblicazione di un’opera non può avvenire senza l’aiuto di terzi: si prenda il caso dei dottorandi che, senza l’intervento di una casa editrice, non potrebbero pubblicare la loro tesi. Tuttavia, il diritto alla prima pubblicazione come tale non può essere trasferito a una terza persona. La prima pubblicazione può tuttavia essere eseguita da un terzo (per esempio, una casa editrice) con il consenso dell’autore. A tale proposito, gli autori possono trasferire a una casa editrice in particolare i loro diritti patrimoniali, con specifico riferimento al diritto di riproduzione. Possono dare alla casa editrice l’autorizzazione a effettuare la prima pubblicazione o anche soltanto concederle «l’esercizio», vale a dire accordare alla casa editrice soltanto un diritto di godimento o una licenza . Le autorizzazioni che gli autori accordano a un terzo vanno stipulate, in definitiva, mediante un contratto tra gli autori e i terzi.

FAQ

4.1.1-1 In un gruppo di lavoro, una studentessa scrive un articolo e lo consegna a un altro studente pregandolo di rileggerglielo. Così facendo la studentessa ha pubblicato il suo articolo?

No, ai sensi dell’ art. 9 cpv. 3 LDA un’opera si considera pubblicata soltanto quando è resa accessibile al di fuori di una cerchia privata, ossia a un numero rilevante di persone. Il gruppo di lavoro, invece, è una cerchia di studenti che si trovano «uniti da stretti vincoli» per motivi di studio. Si tratta di una cerchia che la studentessa è ancora in grado di «controllare». Quindi, l’articolo non è stato reso accessibile a un numero rilevante di persone (art. 19 cpv. 1 lett. a LDA) e, di conseguenza, neppure pubblicato.

4.1.1-2 Se uno studente pubblica su Facebook un compito che ha fatto per casa, si tratta di una prima pubblicazione?

Purtroppo a questa domanda non è possibile rispondere con un «sì» o un «no» definitivo. Come principio generale è lecito supporre che si tratti di una prima pubblicazione. L’aspetto determinante da considerare è se lo studente rende il suo compito per casa accessibile a un numero rilevante di persone. A tale riguardo, non si può trascurare il fatto che gli utenti di Facebook non hanno sostanzialmente la possibilità di controllare la diffusione dei loro «post». Anche se lo studente rende accessibile il compito per casa soltanto a una cerchia privata (per esempio, solo ad alcuni dei suoi «amici Facebook»), non può garantire che i suoi «amici Facebook» non condividano il compito con una cerchia di persone a lui sconosciuta.

4.1.1-3 Una dottoranda fa pubblicare la sua tesi da una casa editrice (riproduzione e messa in circolazione). Chi ha esercitato il diritto alla prima pubblicazione?

La dottoranda. Il diritto alla prima pubblicazione spetta solo a lei in quanto autrice. Non può infatti trasferire all’editore il diritto alla prima pubblicazione perché rientra nel diritto morale non trasferibile. Quello della casa editrice è soltanto un «aiuto» alla dottoranda a effettuare la pubblicazione, concretizzato nel fatto che la dottoranda si impegna contrattualmente nei confronti della casa editrice a cederle la sua tesi affinché la casa editrice la riproduca e la distribuisca.