Collegamenti a contenuti altrui – violazione di diritti d’autore?

BUONO A SAPERSI

Senza collegamenti ipertestuali, Internet non avrebbe senso di esistere. Dal punto di vista del diritto d’autore, se si crea un collegamento a contenuti altrui sorge, tuttavia, subito l’interrogativo dell’eventuale violazione del diritto d’autore dell’altra parte – e, in particolare, occorre domandarsi se si stanno rendendo accessibili contenuti altrui in modo illecito.

I collegamenti ipertestuali si possono distinguere tra quelli visibili e quelli non riconoscibili come tali. Tra quelli visibili ci sono i «surface link» che rimandano alla pagina iniziale di un sito web e i «deep link» che rimandano a una sottopagina (pagina web) di un sito web. Chi crea un link di questo tipo rende evidente che il rimando riguarda contenuti altrui: in altre parole, chi clicca su questi collegamenti capisce chiaramente che rinviano a un altro sito web o a un’altra pagina web. Dal punto di vista del diritto d’autore, un surface link o un deep link solitamente non rappresentano una violazione. La questione è più delicata nei casi di «embedding» o «incorporazione di contenuti», ossia quando un collegamento non rimanda palesemente a un sito web o una pagina web altrui ma il contenuto cui si rinvia viene rappresentato come elemento della pagina web di partenza. Si può trattare di «inline link» (detti anche «embedded link») che rimandano a un dato file di una pagina web altrui e il cui contenuto appare sullo schermo dell’utente come se fosse integrato nella pagina web di partenza. Vi è poi il caso del «framing», nel quale la pagina web viene suddivisa in diverse finestre o sezioni (frame) che visualizzano direttamente diversi siti web o pagine web, sia propri sia altrui. I contenuti altrui possono così essere visualizzati direttamente, senza che l’utente debba lasciare la pagina web di partenza. In altre parole, si dà l’impressione che i contenuti incorporati siano propri. Manca il riferimento al sito web altrui. La situazione è simile alla citazione senza indicazione della fonte (art. 25 LDA) o al plagio – e viola probabilmente i diritti d’autore dei titolari dei diritti dei contenuti web incorporati. Tuttavia, la questione non è ancora stata risolta definitivamente in Svizzera.